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Psicologa Aziendale e Business Performance Coach

ORGANIZZAZIONIIntervengo a livello aziendale da sola o con colleghi e altri professionisti, per supportare le organizzazioni nel miglioramento dei livelli di benessere fisico e mentale degli individui che le compongono, condividendo risorse, strumenti, metodologie ed esperienze provenienti dal mondo dello sport e della decennale esperienza maturata in ambito aziendale. Questi strumenti mirano ad aiutare le persone a sciogliere quei blocchi che impediscono loro di esprimere il vero potenziale che possiedono ed essere performanti al 100%.

I percorsi sono individuali, rivolti per lo più a imprenditori, manager, dirigenti o responsabili e sono sartoriali, cioè personalizzati in base alle esigenze e le caratteristiche della persona.
Alcuni dei contenuti che sono generalmente affrontati:

  • Leadership
  • Valutazione delle competenze e valorizzazione dei talenti
  • Gestione dello stress, della pressione, dell’ansia
  • Gestione dei collaboratori
  • Gestione dei conflitti
  • Miglioramento del clima e accrescimento della motivazione
  • Gestione dei passaggi generazionali
  • Comunicazione e capacità relazionali
  • Comunicazione in pubblico
  • Gestione di meeting, eventi e riunioni
  • Gestione del tempo
  • Pianificazione delle attività
  • Vendita tattica e strategica

Salute e Benessere nel Business

Le aziende sono fatte di persone. Perché un’azienda sia sana inevitabilmente devono stare bene le persone che la compongono.

Il mio supporto alle aziende va in questa direzione, intervengo per condividere strumenti e metodologie per permettere alle persone di lavorare ancora meglio assieme.

Negli ultimi 40 anni ci sono stati enormi cambiamenti nel mondo del lavoro. La crescita nell’utilizzo della tecnologia, la globalizzazione di molte industrie, la ristrutturazione organizzativa delle stesse, i cambiamenti a livello di contratti di lavoro e di orario di lavoro hanno radicalmente trasformato la natura del lavoro in molte organizzazioni.

Non sorprende che il livello di stress sia cresciuto e si manifesti con demotivazione, assenteismo, produttività ridotta e l’aumento di malesseri fisici e infortuni. Per questo motivo molte aziende stanno iniziando ad investire sul benessere mentale e fisico delle loro persone con lo scopo di migliorare il loro modo di lavorare e accrescere quindi le loro performance e la loro creatività.DSC_1042

Il mio intento è quello di supportare individualmente le persone affinchè possano ritrovare quella loro condizione ottimale e il loro potenziale possa esprimersi al meglio.

E’ stato dimostrato che quando gli individui imparano a ridurre i livelli di tensione e di stress muscolare, a migliorare il loro funzionamento cerebrale, per esempio accedendo a stati meditativi e di mindfullness, arrivano addirittura ad abbassare l’attività cardiaca e a migliorare sensibilmente quella respiratoria, creando uno stato di maggiore lucidità intellettuale e quindi livelli di perfomance decisamente migliori. Ormai è nota la correlazione stati mentali ed emotivi consapevoli o inconsci e fisiologia. Quando cambiamo i primi si modifica anche il secondo così come quando si interviene a livello fisiologico si generano dei cambiamenti sostanziali a livello mentale ed emotivo.

Questa capacità di autoregolarsi si può acquisire ed allenare, il mio intento è proprio quello di supportare imprenditori, manager, dirigenti e responsabili anche direttamente in azienda, nello sviluppare queste abilità sorprendenti, attraverso specifiche sessioni di mindfullness o meditazione.

Sport Team Building

Il team building è un’attività formativa che viene utilizzata sempre più frequentemente in azienda allo scopo di trasferire utili modalità collaborative e organizzative e permettere quindi alle persone di lavorare sempre meglio assieme.

La peculiarità del team building consiste nell’utilizzo di una modalità formativa prettamente esperienziale, cioè le persone coinvolte apprendono attraverso vere e proprie attività. Le attività utilizzate possono essere delle più svariate, quelle tra le più efficaci sembrano essere proprio quelle tratte dal mondo sportivo.

rugbyPoter utilizzare il mondo dello sport come uno degli strumenti più entusiasmanti ed efficaci per lavorare con il potenziale umano aziendale, è estremamente efficace: colleghi di una stessa impresa, con ruoli, età e sesso diversi, si mettono in gioco in un percorso all’insegna dei principi base del mondo sportivo e del divertimento.

Spesso sono gli sport collettivi a venir utilizzati come modello metafora del “lavoro di squadra” in cui lo spirito di sacrificio e la collaborazione sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi. Principi come la motivazione, il sostegno, il lavoro di squadra, la leadership, la tenacia, la tensione al risultato, l’affiatamento sono basilari per ogni team e il modello organizzativo su cui si fondano la maggior parte degli sport di squadra, può essere applicato con efficacia al mondo del lavoro.

L’esperienza sul campo, una volta effettuata permette di innescare un cambiamento profondo su opinioni e credenze individuali e di operare sulla propria identità all’interno del gruppo di lavoro. Sul campo i team sperimentano le loro capacità di fare squadra, di supportare i compagni, di fidarsi e di agire compatti verso la meta.

Parte fondamentale del processo è rappresentata dai momenti di riflessione e contestualizzazione in ambito aziendale. Partendo dal gioco diventa immediata l’analogia alla vita aziendale, utilizzando come strumento formativo la metafora, potente strumento di strutturazione e potenziamento dell’apprendimento. L’attività sportiva sposta l’attenzione verso obiettivi apparentemente distanti dalle dinamiche lavorative, per poi assestare le logiche di processo e le analogie di contenuto.

I Team Building in ambito sportivo prevedono un’alternanza fra momenti di aula, allenamento e gioco sul campo, momenti di relax e di ristoro comune, tutti volti a vivere e capitalizzare un’esperienza intensa e trasferirla sul gruppo di lavoro. La forza di questa metodologia sta proprio nell’esperienza, sono le esperienze realmente vissute  a cambiare le prospettive e a far crescere le persone. L’esperienza è il principale veicolo di apprendimento dell’uomo, in quanto viene sempre vissuta in prima persona, coinvolge tutti i nostri cinque sensi, è solitamente accompagnata da forti emozioni e ci vede spesso interagire con altri soggetti. Vivere in prima persona qualcosa anziché farselo raccontare aumenta moltissimo le probabilità che dall’esperienza si generi apprendimento, che quanto appreso permanga nella nostra memoria e che cambi concretamente i nostri comportamenti e le nostre azioni.

Elite Sport & Business

In virtù del connubio tra sport & business ad alto livello posso supportare:

  • professionisti sportivi di altissimo livello a fine carriera che vogliono rimettersi in gioco professionalmente in ambito aziendale e “ritrovarsi” come individui
  • professionisti sportivi di altissimo livello in carriera che vogliono migliorare ulteriormente le proprie capacità extra sportive per potersi spendere nell’ambito del business, dei media, dello spettacolo e degli eventi
  • aziende che vogliono unirsi al mondo dello sport ad altissimo livello: per veicolare la propria immagine e i messaggi che connotano l’azienda; per migliorare la propria organizzazione interna; per fidelizzare i propri clienti; per sfruttare al meglio questo eccezionale connubio. richieste

Professionisti sportivi ad altissimo livello a fine carriera

Su un campione Figc di 3000 ex calciatori, il 61% non lavora e del restante 39% che lavora, il 16% lo fa nel calcio. Tra i giocatori ancora in attività, il 45% non ha pensato ad un lavoro futuro, mentre il 55% che ci ha pensato, solo per il 24% lo immagina fuori dal mondo beach-184675_1920del calcio. In Inghilterra 3 su 5 finiscono il patrimonio a fine carriera, il 60% degli ex atleti NBA viene coinvolto, in pochi anni, in situazioni di dissesto finanziario e il 28% si rifugia in droga e alcool. Chi esce dalla NFL è colpito da crisi finanziarie e familiari in una percentuale del 78%.

Un rigore sbagliato in una finale di calcio, un centesimo di ritardo o un centro mancato in un’Olimpiade, un infortunio senza fine. Sono situazioni che alcuni “campioni” si trovano a vivere e che possono pregiudicare l’equilibrio psicologico. Situazioni che possono mettere fuori uso il cervello del grande campione o del giovane talento. Il 20% degli atleti soffre di depressione, la percentuale aumenta al 50% quando l’atleta arriva a fine carriera.

Cosa succede? Quando una persona si trova di fronte alla fine di qualcosa entra in crisi, crisi che ovviamente può diventare un’opportunità di crescita ma quando arriva è scomoda e non sempre ci si adatta velocemente. Alcuni atleti infatti non smettono mai, si portano lentamente sulla via del declino, altri abbandonano quando sono ancora al top, altri vengono stoppati da gravi infortuni.

In tutti questi casi le fasi che l’atleta si trova a gestire sono:

  • Fase in cui nulla sembra reale e si è sovrastati dalle emozioni
  • Fase in cui si ignora o nega la propria condizione, il grave infortunio, che non si è più richiesti da nessuno o che si è vecchi
  • Fase in cui si crede che nulla riuscirà bene come lo sport e nulla potrà essere così eccitante
  • Fase in cui si accetta di guardare alla prossima fase della vita e che la propria carriera sportiva è finita
  • Fase in cui si sperimentano nuovi comportamenti e nuovi stili di vita
  • Fase in cui si cerca un nuovo significato alla propria vita
  • Fase in cui la nuova vita diventa una parte significativa di sé.

Il percorso  di un professionista  sportivo è diverso e molto delicato, sia per la precoce età di fine carriera, sia per gli intensi stati emotivi che si trova a vivere e a gestire: non può distrarsi, non può permettersi di sgarrare, non può trasgredire e spesso non può nemmeno crescere.

Anche se viene costruita un’immagine di sé potente data dai successi che sembrano ripagare di tutto il sacrificio, il rischio è che si confonda questa immagine di sé con la propria identità e unica base su cui si fonda la propria autostima, identità che quindi viene costruita solo sulla base dei propri successi sportivi.

E’ rischioso mettere tutta la propria vita nel raggiungimento di risultati, ciò produce un giudizio anche sul valore stesso della persona, che in caso di fallimento degli obiettivi prefissi, mette in discussione l’intera propria vita.

Osannati dalle folle e premiati da grandi guadagni il rischio per alcuni atleti è di crearsi una realtà parallela soggettiva ricca di insidie, dalla quale ci si salva solo se si conserva un forte senso della realtà.

Negli Stati Uniti sono previsti dei programmi chiamati Rookie Ca­reer Develop Programs che accompagnano i giocatori nel passaggio di fine carriera. L’intento di questi programmi così come quello del mio lavoro, è di sviluppare qualità individuali, relazionali e professionali che renderanno l’atleta capace di essere soddisfatto e felice nella propria vita privata, relazionale e professionale,  anche a carriera finita.

Professionisti ad altissimo livello in carriera

Spesso gli sportivi ad alto livello vengono coinvolti in azienda, in meeting o in eventi, affinché possano portare la loro esperienza e trasferire un messaggio positivo alla loro platea.

Il valore aggiunto che queste persone possono trasferire è un valore importante: sono la dimostrazione che grandi persone possono realizzare grandi performance.

E per molte persone il fatto di conoscere personalmente, toccare con mano, potersi confrontare con un simile modello può fungere da “clic” per superare i limiti che spesso la mente crea e per permettersi di contattare il proprio pieno potenziale.

Gli sportivi ad alto livello totalmente impegnati nel proprio sport difficilmente hanno avuto modo di acquisire competenze specifiche per poter trasmettere questo loro valore in modo efficace se non quelle preziosissime date dall’esperienza e dallo sport stesso.

Talvolta sentono di dover imparare anche a veicolare la propria immagine, a gestire il rapporto con il mondo aziendale e a trasformare questa possibilità in un’opportunità in più di fare qualcosa di appassionante e utile.

Il mio supporto va in questa direzione: trasferire alcune delle competenze utili e necessarie all’atleta, all’allenatore o al dirigente sportivo, affinché possano portare e utilizzare nel modo più efficace possibile la loro eccezionale esperienza nel “mondo normale” delle aziende, delle scuole, delle famiglie e delle organizzazioni.

the-ball-488718_1280Alcune aree che possono essere sviluppate sono:

  • capacità di comunicare efficacemente
  • capacità di comunicare in pubblico
  • abilità relazionali
  • strategie di promozione del proprio valore
  • attitude imprenditoriale
  • conoscenze specifiche di alcuni contesti organizzativi
  • leadership

Aziende che vogliono  unirsi al mondo dello sport ad altissimo livello

Il connubio tra sport e business, da sempre è un connubio vincente, lo sport è tra i mezzi più entusiasmanti ed efficaci per lavorare con il potenziale umano aziendale o per veicolare la propria immagine.

Atleti, allenatori, dirigenti vengono spesso richiesti dalle aziende come opinion leaders, testimonial, special guest, all’interno di meeting aziendali, presentazioni, in occasione di speech motivazionali, o in modo più coinvolgente all’interno di vere e proprie attività formative aziendali, solitamente in veste di Team Building.

Diversi sono gli ambiti in cui l’azienda può usufruire del connubio di sport & business, eccone alcuni:

  • per per veicolare la propria immagine
  • per trasmettere i messaggi che connotano l’azienda
  • per migliorare la propria organizzazione interna
  • per fidelizzare i propri clienti o i propri fornitori
  • per creare eventi, situazioni uniche ed emozionalmente cariche che portano ad una maggiore unione e sintonia

Il mio intento è di far comunicare questi due mondi nel modo più produttivo possibile, organizzando attività uniche, coinvolgenti, efficaci ed originali in cui veicolare al meglio il grande valore di questo connubio.