Mente, corpo e spirito
Lavorare con sportivi e individui del mondo del business, per i quali i momenti di forte pressione e tensione al risultato sono all’ordine del giorno, mi permette di imparare continuamente nuove modalità di intervento per la gestione dello stress, della tensione e dell’ansia, per accrescere la resilienza, la fiducia e la capacità di gestire le sfide più complesse che la vita regala.
Per permettere ciò e poter vivere una vita “ad alta soddisfazione”, considero fondamentale mettere attenzione sull’integrazione tra mente, corpo, emozioni e spirito.
Meditazione, Consapevolezza e Mindfullness
E’ stata pubblicata una ricerca nel Journal of Psycholocical Science che illustra quali funzioni cerebrali vengono solitamente potenziate con la meditazione. Lo studio dimostra per esempio che una regolare meditazione può aiutare le persone a focalizzare la loro attenzione e sostenerla anche durante compiti monotoni.
Sono molteplici i benefici di cui può godere una persona praticando un’attività così “semplice” come la meditazione.
Si sta sempre più diffondendo anche nel mondo dello sport una modalità chiamata Mindfullness che attraverso la pratica meditativa, ci insegna la consapevolezza dei nostri pensieri, azioni e motivazioni, un modo, quindi, di prestare attenzione, momento per momento, intenzionalmente e in modo non giudicante che ci rende meno vulnerabili alla potenza del pensiero e rende la nostra mente più forte.
Cos’è la Mindfulness
Mindfulness vuol dire piena consapevolezza senza giudizio mentre l’esperienza avviene nel presente. Quali possono essere alcune delle caratteristiche o degli effetti della Mindfulness:
- senza esercitare alcun controllo si ha la sensazione di dirigere il corso degli eventi secondo la propria volontà
- si sperimenta la perdita della consapevolezza dei propri stati interni
- vi è unità con il tutto
- si sperimenta un’alterazione del tempo (tempo più veloce o lento)
- l’attività che si sta svolgendo viene vissuta come se non ci fossero altri scopi, ed è intrinsecamente soddisfacente
- vi è riduzione di stanchezza o fatica, (quando c’è equilibrio fra la sfida proposta dal compito e le abilità possedute)
- facilita una focalizzazione intensa e concentrata dell’attenzione, ciò può modellare direttamente l’attività funzionale cerebrale: a livello di attività elettrica e di sincronizzazione delle onde cerebrali, a livello neuronale, a livello biochimico e a livello di sistema immunitario.
Mindfulness e performance sportiva
In ambito sportivo si parla spesso di “flow”. Cosa si intende? Perché si verifichi una performance ottimale è necessario che l’atleta si trovi nello “stato di flusso” in cui vi è unione fra azione e coscienza, ovvero il soggetto non è più cosciente di sé come entità separata dall’azione e vive la piena concentrazione sul compito. Secondo alcuni studi condotti la performance ottimale così come si manifesta spontaneamente, assomiglia molto a quanto si definisce come stato di “flow” o “mindfulness”, riferendosi alle specifiche condizioni mentali e fisiche percepite e descritte dagli atleti. Pertanto si può dedurre che allenare lo stato di mindfulness faciliti gli stati di flow e il conseguimento di performances ottimali. Si ipotizza che approcci di mental training basati esclusivamente sul controllo o la riduzione e la soppressione degli stati interni negativi (pensieri, emozioni, sensazioni), non sortiscono i risultati attesi sull’incremento della performance, anche se efficaci nel proprio intento. Quello che si è visto è che spesso l’attività cognitiva eccessiva è correlata a una performance disfunzionale, proprio il tentativo di sopprimere gli stati interni negativi spesso comporta un aumento della ruminazione o del dialogo interno e dei pensieri distraenti. Tramite un allenamento basato sulle tecniche di mindfulness e di accettazione non giudicante, gli atleti sviluppano un’attenzione focalizzata sul compito e una maggiore flessibilità nella risposta agli stimoli esterni e perciò migliorano la propria performance. L’osservazione distaccata dei nostri pensieri ci aiuta a non identificarci con essi, ad accettare la realtà del momento e a vivere nel presente.
Uno degli strumenti più immediati per allenare lo stato di mindfulness è la meditazione, anche se non tutti gli atleti sono “ben propensi” ad esercitare questa tecnica che per alcuni può generare ansia. Si possono allora sostituire altre modalità di focalizzazione sul presente, per esempio ricordare le sensazioni provate in allenamento, mettere l’attenzione sul respiro, sui propri piedi, sulla palla.. Sono vari gli esercizi per allenare la disidentificazione: far cadere i propri pensieri in un buco o portarli nelle nuvole, ripetere la formulazione di un pensiero finchè perde di senso, distorcere le immagini nella testa trasformandole in un cartone animato, descrivere le sensazioni o le emozioni per il colore, il peso, lo sfondo, il sapore, la collocazione, l’odore, ecc.
Nessuno stato interno “negativo” viene evitato, soppresso, ridotto, sia che si tratti di paura di vincere o di perdere, di bassa autostima, di ansia, di paura del giudizio di altri o di non sentirsi in forma. Quello che si fa è ridurne l’impatto e l’influenza sul comportamento e la performance. L’obiettivo è a monte, trasformare la relazione con i pensieri, le sensazioni e le emozioni disturbanti, considerandoli per quello che sono: eventi psicologici transitori. Quello a cui si vuole arrivare è di smettere di pensare senza spegnere la mente: la presenza mentale è una abilità fondamentale nell’agonismo, ma l’orientamento al presente concentra l’attenzione sull’azione in corso, sospendendo il giudizio, quindi emozioni, pensieri e sensazioni assumono un valore di sfondo senza interferire con la prestazione e il movimento si armonizza e fluisce liberamente senza l’intervento della mente analitica.
Di seguito alcuni effetti della mindfulness sullo sport:
- permette di sviluppare la capacità di mantenere una concentrazione rilassata e flessibile
- migliora la risposta agli stimoli esterni e l’intuizione
- aumenta la consapevolezza corporea e cinestesica
- aumenta la resistenza alla fatica e al dolore
- migliora il controllo sull’attività muscolare e sul rilassamento selettivo
- facilita l’adeguamento dell’arousal al compito e aumenta l’attenzione
- riduce o fa scomparire l’ansia da prestazione
- porta ad una maggiore disidentificazione dalle interferenze mentali negative
- sviluppa il senso di autoefficacia
- aumenta la consapevolezza del contesto pur mantenendo il focus sul compito
- predispone al flow
- riduce la possibilità di infortuni sportivi
- sviluppa l’etica e il fair play
Secondo alcuni studi orientali, la mindfulness, nello specifico attraverso la respirazione, sembra avere impatto anche a livello energetico. Secondo la MTC (Medicina Tradizionale Cinese) corpo e mente sono in equilibrio se c’è armonia e connessione con l’energia, in che modo:
- il pensiero condiziona la distribuzione dell’energia nel corpo e viceversa
- l’energia è strettamente legata alla respirazione
- l’energia esterna proviene dai piedi e dal radicamento a terra (grounding), mentre quella interna si concentra in un punto situato appena sotto l’ombelico, in stretta correlazione con la respirazione
- una corretta e “consapevole” respirazione consente di collegare l’energia esterna a quella interna
In definitiva un mental training orientato all’accettazione e alla presenza, permette di migliorare:
- l’abilità di riconoscere i propri stati interni, differenziarli dalla realtà e percepire il sé come un contesto più ampio che trascende i pensieri contingenti
- la capacità di portare il focus sul compito e sul momento presente
- la capacità di perseguire l’obiettivo “nonostante e mentre”, si provano stati interni anche negativi
Salute e Benessere della Persona
Il mio impegno è di sostenere le persone nello sport, il business e nelle sfide quotidiane della vita, nell’esprimere se stesse totalmente sostenute dalle proprie risorse e dalla loro parte più intuitiva, connessa e saggia che può manifestarsi quando vi è un equilibrio, un’integrazione e una comunicazione a livello emozionale, mentale, fisico e spirituale.
Gestione dello Stress, della Tensione e dell’Ansia
Periodi di stress emozionale, mentale e fisico causato da pressioni date dal lavoro frenetico, dagli allenamenti eccessivi o da cambiamenti ambientali possono bloccare o perturbare il nostro sistema energetico.
Imparare a gestire queste pressioni sembra essere la sfida del nostro tempo. Il mio intento è proprio quello di offrire alle persone, tutti gli strumenti, i metodi, le esperienze di cui sono in possesso affinché possano diventare sempre più abili a gestire queste pressioni e quindi a stare sempre più a proprio agio in questa vita.